Ragazzini in fuga senza soldi né famiglia “Dite a mia madre che io ce l’ho fatta”

Ragazzini in fuga senza soldi né famiglia "Dite a mia madre che io ce l'ho fatta"

ROMA – “Ho visto uccidere mio fratello sulle strade di Tunisi. Sono corso via veloce. Quando sono arrivato a casa i miei genitori mi hanno detto: parti e non tornare mai più”. Bechir, 17 anni, è tunisino. Un mese fa è sbarcato a Lampedusa, oggi vive in una comunità d’accoglienza nel Lazio. Bechir è uno dei settecento minori stranieri non accompagnati approdati in Italia dal 10 febbraio scorso. Un’emergenza nell’emergenza: un esercito di ragazzi e bambini, soli, spesso invisibili.

VLADIMIRO POLCHI

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