Quando il poeta Ennio dichiarò che, nel suo corpo, si era reincarnata l’anima di Omero, chi era veramente Ennio? Lui medesimo, Omero, o il pavone in cui, si diceva, l’anima del grande poeta era ugualmente transitata? Il fatto è che le teorie orfico-pitagoriche relative alla metempsicosi pongono prima di tutto un problema di identità personale: “io” sono la mia anima, o che altro? Lo stesso problema che ponevano le teorie stoiche secondo cui, dopo la deflagrazione universale, il mondo sarebbe ricominciato allo stesso modo: con gli stessi luoghi, eventi, personaggi: di nuovo Socrate che subirà un processo, di nuovo Anito e Meleto per accusarlo. E così di ciclo in ciclo, ma a quel punto chi sarà veramente Socrate? Lo stesso che era già vissuto o qualcun altro? Mitologie e teorie filosofiche di questo tipo inoculano il sospetto che possano esistere dei veri e propri “doppi diacronici” : io sarò forse l’altro?
Maurizio Bettini insegna Filologia classica all’Università di Siena di cui è stato preside. E’ tra i fondatori e direttore del Centro Antropologia e Mondo Antico. Tiene seminari presso il Department of Classics della University of California a Berkeley. E’ stato più volte Directeur d’Études associé all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e ha insegnato al Collège de France. Il suo principale campo di studi è costituito dalla riflessione antropologica sulla cultura greca e romana, spesso in rapporto con l’esperienza della modernità. Collabora con la Repubblica, tra i suoi libri: I classici nell’età dell’indiscrezione (1994); Nascere. Storie di donne, donnole, madri ed eroi (1998); Le orecchie di Hermes (2000); Voci. Antropologia sonora della cultura antica (2008); Il Mito di Circe (con C. Franco, 2010) per Einaudi e Affari di Famiglia. La parentela nella cultura e nella letteratura antica (Il Mulino, 2009).
Fonte:http://www.dialoghisulluomo.it/it/2010/bettini/io-sarò-l’altro