Ahmed Habouss, La globalizzazione: quale globalizzazione?

 

La globalizzazione e la diffusione della rete hanno dato ampio spazio all’imbecillità, hanno democratizzato l’idiozia, l’ignoranza, l’arroganza e la furbizia. Ognuno per sé e la crisi per i deboli e gli emarginati! La globalizzazione e il sottosviluppo hanno messo in crisi la scuola, l’Università, hanno ucciso l’istruzione, l’educazione, la formazione e quindi l’arte delle buone maniere. Solo l’élite e i ricchi possono permettersi di usufruire di un sistema scolastico ed educativo di altissimo livello per i loro figli, il resto della popolazione rimane ai margini del sistema e della sua struttura produttiva. L’istruzione, l’educazione e la formazione sono i pilastri che fondano una società civile formata da cittadini realmente esistenti e non fabbricati dai mass media e dai poteri forti. La dignità deve essere l’espressione di una libertà che abbia dei contenuti materiali traducibili in un vivere insieme basato sull’ethos e l’etica della responsabilità. Oggi vanno di moda l’ignoranza e la cafoneria. Sarebbe questo il nuovo che avanza? Che dire?

Una categoria antropologica da studiare e d’analizzare. Come si usa dire, viviamo in democrazia e quindi tutto è possibile! Una domanda: quale il senso che assume oggi la parola demo – crazia nelle nostre società globalizzate? Una parola soggetta a diversi usi ed abusi nel linguaggio quotidiano. Questa parola è diventata uno strumento che serve a manipolare ed orientare coscienze e scelte individuali e collettive a seconda degli interessi e della posta in gioco. Il resto non è altro che chiacchiere. Il paradiso delle parole non combacia mai con l’inferno esistenziale e materiale di milioni di persone perché i fatti sociali nella loro frammentazione e totalità sono testardi: lo dimostra la grande miseria intellettuale e materiale che ci circonda nel nome della globalizzazione!

 

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