Wolfgang Amadeus Mozart Sonata per pianoforte a quattro mani K 497 in fa maggiore

 

 

 

 

 

 

 

L’inatteso successo dell’opera seria Idomeneo, re di Creta, rappresentata a Monaco il 29 gennaio 1781, convinse il giovane musicista a tentare la carriera di musicista a Vienna abbandonando definitivamente Salisburgo. In seguito a questa decisione, e a quella di sposare Constanze Weber, sorella minore di Aloysia, egli ruppe i rapporti con il padre.
A Vienna, nel 1782 l’imperatore Giuseppe II commissionò a Mozart un’opera: il musicista scelse di scrivere un “singspiel”, cioè un’opera in tedesco con dialoghi recitati: su libretto di Gottlob Stephanie, Mozart compose Il ratto dal serraglio.
Mozart tornò all’opera quattro anni dopo con Le nozze di Figaro (1786) e Don Giovanni (1787), entrambe su libretti di Lorenzo Da Ponte; le opere ottennero successi senza precedenti per l’epoca e fruttarono a Mozart la carica di Kammermusicus dell’imperatore. Nel 1787 la morte del padre arrecò un altro grave colpo al suo precario equilibrio economico e psicologico. Il tiepido successo della terza opera Così fan tutte (1790, libretto di Da Ponte), fu seguito dalla morte dell’imperatore Giuseppe II. Il successore, Leopoldo II, pur non essendo interessato alla musica quanto Giuseppe II, nel 1791 per la sua incoronazione commissionò a Mozart l’opera seria La clemenza di Tito (su libretto di Metastasio). [Da: Angela Molteni, Wolfgang Amadeus Mozart, Kaos Edizioni, Milano 1998]

Musica Classica

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