DAMASCO – Si acuisce la crisi siriana dopo il “Venerdì della sfida” che ieri ha fatto almeno 26 morti causati dalla violenta repressione di polizia e esercito contro i manifestanti. L’esercito siriano è entrato a Banias e ha circondato il villaggio di Bayda: tre manifestanti sono stati uccisi dalle forze dell’ordine siriane.
Le forze armate di Damasco, con l’appoggio di mezzi corazzati, sono entrate nella località di Banias, uno degli epicentri della contestazione antigovernativa nel nordest del paese: lo hanno reso noto fonti delle organizzazioni per i diritti umani siriane, precisando che comunicazioni ed elettricità sono state tagliate.
I carri armati si starebbero dirigendo verso i quartieri meridionali della città, considerato il bastione dei manifestanti: alcuni abitanti avrebbero organizzato delle catene umane per impedire ai blindati di muoversi; altre unità corazzate avrebbero circondato il vicino villaggio di Bayda.
Il bilancio delle vittime delle manifestazioni di ieri – ribattezzate “venerdì della sfida” 1– è di almeno 26 morti e tre feriti; secondo fonti governative sarebbero stati uccisi anche dieci fra poliziotti e militari. Le forze di sicurezza hanno inoltre arrestato a Damasco Riad Seif, uno dei principali esponenti dell’opposizione siriana.