Pisapia conquista Milano e va al ballottaggio Berlusconi, flop di preferenze. L’ira di Bossi

Pisapia conquista Milano e va al ballottaggio Berlusconi, flop di preferenze. L'ira di Bossi

Giuliano Pisapia Miracolo a Milano. Questa volta, però, a volare in cielo sono i sogni del popolo di centrosinistra da tanti anni sconfitto e non i barboni a cavallo delle scope nel film. Il miracolo lo ha fatto Giuliano Pisapia, avvocato, da sempre militante nell’arcipelago della sinistra, che in largo anticipo ha proposto la sua candidatura e dopo aver battuto alle primarie il candidato ufficiale del Pd, l’architetto Stefano Boeri, ha addirittura sconfitto al primo turno il sindaco uscente Letizia Moratti, costringendola al ballottaggio. Il dato parziale, relativo a 860 sezioni su 1.251, è del 48 per cento per Pisapia, 41,6 per la Moratti, 5,5 per Manfredi Palmeri (Terzo polo) e 3,3 per Mattia Calise (Movimento 5 Stelle).

La festa per Pisapia La delusione a casa Moratti

Il crollo del Pdl. Il Pdl rischia anche di perdere il ruolo di primo partito a Milano. Nello spoglio delle schede è un testa a testa fra la sua liste e quella del Pd. Quando lo scrutinio ha quasi raggiunto il 50 per cento, il Pdl e il Partito democratico in città si attestano a circa il 28 per cento dei voti. La Lega Nord naviga fra il 9 e il 10 per cento, il Movimento 5 Stelle attorno al 3,5 e Sinistra ecologia e libertà oltre il 4. E anche per il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, l’obiettivo di raggiungere le oltre 52mila preferenze ottenute del 2006 sembrerebbe sfumare: nelle 740 scrutinate (su un totale di 1.251) il premier ha totalizzato 16.000 voti personali che, stando a un banale calcolo empirico, a fine spoglio potrebbero fermarsi alla metà del risultato che si era prefissato di centrare.

Repubblica

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