Pëtr Ilic Cajkovskij (Votkinsk,Vjatka 1840-San Pietroburgo 1893) compositore russo. Figlio di un ingegnere minerario e di una pianista di origine francese, ricevette la prima educazione musicale dalla madre. Trasferitosi con la famiglia a San Pietroburgo, dopo aver abbandonato gli studi giuridici, seguì i corsi tenuti al Conservatorio della città baltica da Anton Rubinstein, con il quale studiò in seguito orchestrazione. Nel 1866 ottenne la cattedra di armonia al conservatorio di Mosca, dove conobbe il drammaturgo Aleksandr Ostrovskij, che scrisse il libretto della sua prima opera, Il Vojvoda (1868). Risalgono a questo periodo anche le opere Ondina (1869) e L’ufficiale della guardia (1872); il primo Concerto per pianoforte (1875); le Sinfonie n. 1 (Sogni d’inverno, 1868), n. 2 (1873; in seguito rivista e intitolata Piccola Russia) e n. 3 (Polacca, 1875); e l’ouverture Romeo e Giulietta (1869; rivista nel 1870 e nel 1880).
Nel 1876 conobbe Nadezda von Meck, una ricca vedova che, entusiasta della sua musica, gli garantì una rendita permettendogli di dedicare tutto il suo tempo alla composizione. Quattordici anni dopo, però, Madame von Meck troncò bruscamente il sussidio. Agli anni trascorsi con Madame von Meck appartengono le opere Evgenij Onegin (1878), La pulzella d’Orléans (1879), Mazeppa (1883) e La maliarda (1887); i balletti Il lago dei cigni (1876) e La bella addormentata (1889); le Variazioni rococò per violoncello e orchestra (1876) e il Concerto per violino (1878); i lavori orchestrali Marcia Slava (1876), Francesca da Rimini (1873), la Sinfonia n. 4 (1877), l’ouverture 1812 (1880), Capriccio Italiano (1880), la Serenata per archi (1880), la sinfonia Manfred (1885), la Sinfonia n. 5 (1888), l’ouverture-fantasia Amleto (1885) e numerose liriche.
Dal 1887 al 1891 Cajkovskij tenne numerose tournée nelle maggiori città europee e statunitensi. Compose una delle sue opere più belle, La dama di picche, nel 1890. All’inizio del 1893 cominciò a lavorare alla Sinfonia n. 6, poi intitolata Pathétique. La prima esecuzione, a San Pietroburgo il 28 ottobre 1893, sotto la direzione del compositore, ricevette un’accoglienza fredda. Nove giorni dopo, il 6 novembre, Cajkovskij moriva di colera.
Molte composizioni di Cajkovskij come Lo schiaccianoci (balletto e suite, 1891-92), il Secondo Concerto per pianoforte (1880), il Quartetto per archi n. 3 (1876) e il Trio per violino, violoncello e pianoforte (1882) sono caratterizzate da passaggi fortemente melodici in cui sezioni di profonda malinconia spesso si alternano a movimenti di danza derivati dalla musica popolare.
Come il suo contemporaneo Nikolaj Rimskij-Korsakov, Cajkovskij era un orchestratore straordinariamente dotato; i suoi balletti, in particolare, contengono spettacolari effetti timbrici. Le sinfonie, divenute molto popolari grazie alla orecchiabilità delle melodie, hanno una notevole forza nello sviluppo tematico. Nelle opere liriche migliori, come Evgenij Onegin e La dama di picche, il compositore usò passaggi melodici assai suggestivi per dipingere in maniera concisa ed efficace una situazione drammatica.