SIRIA
Hama, cannonate contro civili: è strage
Obama: “Una violenza che fa orrore”
Irruzione dei carri armati, durissimo attacco armato contro la città sitiana teatro nei giorni scorsi di manifestazioni contro il presidente Assad. Tagliate acqua ed elettricità. Bombe anche a Damasco, 42 feriti. La condanna del presidente degli Stati Uniti
Carri armati ad Hama, in un fermo immagine ripreso dalla tv Al Arabiya
Unanime la condanna internazionale: dagli Stati uniti, all’Ue, all’Italia la richiesta alle autorità siriane è di cessare immediatamente le violenze, mentre aumentano le pressioni affinché l’Onu assuma una posizione più ferma. Il presidente Usa Barack Obama ha espresso “orrore” per le violenze e ha chiesto alla comunità internazionale di isolare il presidente Assad. Il ministro degli Esteri Franco Frattini e il governo tedesco hanno chiesto una “riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell’Onu”.
I colpi dei carri armati hanno raggiunto la città, 210 chilometri a nord di Damasco, con un ritmo di quattro al minuto; i militari hanno preso a sparare con le mitragliatrici pesanti contro la gente, travolgendo le barricate erette dagli abitanti. Decine i corpi, tra cui quelli di donne e bambini, abbandonati per le strade e ospedali pieni di feriti, secondo quanto riferito da Abdel Rahmane, presidente dell’Osservatorio siriano per i diritti umani. Un testimone ha riferito di aver assistito ad un vero e proprio “massacro”: i morti, ha assicurato, “sono oltre 100”. “I giovani stanno tentando di proteggere le loro famiglie, perché si teme che le forze di sicurezza e la polizia segreta vadano casa per casa, a prenderli uno per uno”.
Secondo una tattica tipica delle operazioni di repressione del regime, dall’alba sono state inoltre tagliate acqua ed elettricità nei quartieri centrali di Hama. Per la Sana, l’agenzia di Stato siriana, nella città c’è una resistenza di gruppi armati, con cecchini dai tetti, che hanno eretto barricate e rispondono con mitragliatrici e razzi rpg.
La città di Hama, sotto assedio dell’esercito da circa un mese e simbolo della rivolta che ha portato in piazza fino a 55 mila persone in tutto il Paese, non è stata la sola oggi al centro di scontri fra forze di sicurezza e manifestanti. Ad Harasta, periferia di Damasco, almeno 42 persone sono rimaste ferite dal lancio di bombe a frammentazione da parte delle forze ultralealiste della Quarta Divisione. A Deir Ezzor, est della Siria, 19 persone sono state uccise da proiettili di cecchini piazzati sui tetti, con la maggior parte delle vittime colpite alla testa o al petto, secondo quanto denunciato dalla Lega siriana dei diritti dell’uomo. L’agenzia Sana riferisce di un colonnello e due militari uccisi da uomini armati in questa città, divenuta anch’essa uno dei principali centri della rivolta. Altri 6 morti si sono registrati a Harak (nel sud), ha detto il presidente dell’Organizzazione nazionale dei diritti dell’uomo, Ammar Qurabi, mentre una persona è rimasta uccisa a Bukamal, nell’est.
Intanto forze dell’opposizione hanno denunciato l’arresto di Sheikh Nawaf Al Bashir, leader della tribù di Baqqara, la principale della provincia ribelle di Deir al Zor.
(31 luglio 2011) © Riproduzione riservata
Fonte:http://www.repubblica.it/esteri/2011/07/31/news/siria_carri_armati-19832065/