24 novembre 2011 — pagina 54 sezione: Cultura
Una rivoluzione vi è stata in Italia, maturata lentamente lungo secolari storie di invenzioni letterarie, filosofiche e poetiche.
E’ chiamata Umanesimo: una rivoluzione culturale rimasta incompiuta non nelle invenzioni e nelle scoperte, ma nella sua irradiazione nella vita civile. Se qui fosse stata vincente avrebbe dato, grazie anche alla eccellenza dei suoi protagonisti e delle loro idee, alcuni fondamenti politici e morali agli italiani unendoli in “nazione”, in una “patria” comune molti secoli prima del Risorgimento e avrebbe contribuito alla nascita di uno Stato laico, di un popolo libero dalla soggezione alla Francia (dagli Angioini in poi) o alla Spagna (dagli Aragonesi in poi) e ad altre potenze straniere, e libero dal non meno pericoloso potere della Chiesa, dal condizionamento delle sue innumerevoli censure e inquisizioni legittimate dall’uso politico della religione e dall’uso religioso della politica.
Aragno Editore