Carlo Petrini
Il sistema agroindustriale globale ha finito per capovolgere la semplice frase “noi mangiamo il cibo”. Oggi è il cibo che mangia noi, dal momento che la sua produzione insostenibile divora la terra, la fertilità dei suoli, l’acqua, la biodiversità, i contadini e i consumatori stessi. Succede perché abbiamo smesso di riconoscere nel cibo il suo valore intrinseco e lo giudichiamo soltanto in base al prezzo, alla stregua di un qualsiasi prodotto di consumo. Ma il cibo è altro: ci dice chi siamo, è il legame con il territorio in cui viviamo e di cui ci dovremmo prendere cura, è la cosa che più ci ricorda quanto facciamo parte della Natura e non ne siamo un elemento esterno che può sfruttarla senza limiti.
Carlo Petrini, fondatore di Arcigola, presidente di Slow Food dal 1989 e ideatore di Terra Madre, ha elaborato negli anni una nuova idea di gastronomia, che guarda al cibo come risultato di processi culturali, storici, economici e ambientali. Nel 2003 ha ricevuto la laurea honoris causa in Antropologia Culturale (Napoli), nel 2006 l’honorary degree in Humane Letters (New Hampshire); nel 2008 la laurea magistrale honoris causa in Scienze e Tecnologie Agrarie (Palermo). Nel 2004 Time Magazine l’ha inserito tra gli “eroi del nostro tempo” nella categoria “innovator”, e nel 2008 è comparso, unico italiano, tra le “cinquanta persone che potrebbero salvare il mondo”, secondo The Guardian. Collabora con l’Espresso e la Repubblica. Ha pubblicato: Le ragioni del gusto (Laterza, 2001); Slow Food Revolution (con G. Padovani, Rizzoli, 2005); Buono, pulito e giusto. Principi di nuova gastronomia (Einaudi, 2005); Terra Madre. Come non farci mangiare dal cibo (Giunti – Slow Food Editore, 2009).