Da Napolitano via libera a cambio missione: “Non potevamo restare indifferenti”. Il leader leghista spacca il governo: “Voteremo no alle bombe, non si conta dicendo sempre di sì”. Idv presenta una mozione in Parlamento sulla tenuta della maggioranza, anche il Pd per la verifica. Il premier: “Decisione difficile, ma necessaria”. Gaffe sulle “bombe a grappolo”
ROMA – ”L’ulteriore impegno dell’Italia in Libia costituisce il naturale sviluppo della scelta compiuta dall’Italia a marzo, secondo la linea fissata nel Consiglio supremo di difesa da me presieduto e quindi confortata da ampio consenso in Parlamento”. L’imprimatur alla svolta del governo, che ieri ha annunciato l’estensione della missione militare italiana in Libia 1, arriva dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante il suo intervento in occasione dell’incontro con gli esponenti delle associazioni combattentistiche, partigiane e d’arma. L’essenza della missione viene spiegata da Berlusconi durante la conferenza stampa congiunta al termine del bilaterale con il presidente francese Nicolas Sarkozy: “Non si tratta di bombardamenti, ma di raid mirati con missili di precisione su obiettivi militari”.