Il barcone incagliatosi a Lampedusa nella notte tra sabato e domenica: i migranti sono stati soccorsi e salvati ROMA – Un’inchiesta del Guardian getta una luce inquietante su una tragedia dell’immigrazione di cui si era già già avuta notizia: a fine marzo unità militari europee e della Nato hanno ignorato la richiesta di aiuto di un barcone di migranti, 61 dei quali sono poi morti di fame e di sete. La denuncia del quotidiano è stata smentita dall’Alleanza Atlantica che ha comunque avviato un’indagine.
L’inchiesta del Guardian. Secondo la ricostruzione del giornale inglese, il barcone con 72 migranti a bordo (47 etiopi, sette nigeriani, sette eritrei, sei ghanesi e cinque sudanesi), tra cui donne, bambini piccoli e rifugiati politici, era partito da Tripoli il 25 marzo diretto verso Lampedusa, ma dopo 18 ore di navigazione aveva cominciato ad avere problemi e a perdere carburante. I migranti avevano contattato padre Moses Zerai, prete eritreo che vive a Roma, il quale a sua volta aveva contattato la Guardia costiera italiana da cui aveva saputo che la barca era stata localizzata a circa 60 miglia a largo da Tripoli e che erano state allertate le autorità competenti.